Fare promozione sociale

Sabato 3 ottobre presso l’auditorium del Liceo Scientifico si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’ottavo anno accademico dell’Unitre di Margherita di Savoia.

Vi è stata grande partecipazione di pubblico per questo evento di un’associazione che aggrega molte persone ed è punto di riferimento importante nella vita sociale del paese.

Il Programma del nuovo anno accademico intitolato “Margherita in rete”, illustrato dalla direttrice dei corsi, prof. ssa Rita Ceci, si propone di indagare la “rete” di rapporti e relazioni di cui è intessuta la città, attraverso tanti corsi, laboratori, eventi ed altre iniziative come concorsi, visite guidate, lotterie, tornei, mostre e scambi con altre associazioni. Ancora una volta senso e fine dell'intero lavoro, saranno il recupero di valori essenziali per il vivere civile: la conoscenza, la solidarietà e una umanità più vera.

La giornalista e scrittrice Bianca Tragni, relatrice ufficiale della serata, ha illustrato i libri da lei scritti su fatti storici e personaggi della storia pugliese, riuscendo ad interessare tutti con la narrazione storica dei fatti, con grande e capacità affabulatoria.

Ha messo a fuoco personaggi di grande suggestione come Federico II, Corrado IV da lei definito “il re solo”, Gioacchino Murat e gli eroi moderni della resistenza pugliese.... ma dal suo racconto sono anche emersi miti e leggende della nostra tradizione anche alimentare e gastronomica, suggerimenti e spunti di carattere pedagogico per una migliore relazione intergenerazionale.

La sua narrazione partita dai più poveri, come il pastorello suicida delle Murge, è ritornata, dopo un escursus tra i potenti nel tempo, sui più poveri della nostra terra: quel “popolo di formiche” decantato da Tommaso Fiore, cui ha dedicato la sua ultima pubblicazione.

Il sindaco, dott. Paolo Marrano, ha voluto rivolgere il saluto dell’Amministrazione Comunale dando atto all’Unitre del lavoro svolto sul territorio in termini di promozione socio-culturale e solidarietà, dichiarando la condivisione dei fini e dei programmi.

In apertura, il presidente prof. Ruggiero Mascolo, ha svolto un’analisi dell’attività dell’associazione in relazione al contesto sociale.

Questi alcuni passaggi del suo intervento:

Nello scorso anno l’Unitre ha avuto 75 iscritti, di cui 55 donne e 20 uomini, di media fascia sociale e livello di istruzione medio-basso. A fronte di questi dati l’associazione realizza obiettivi avanzati, come si evince dai programmi realizzati e da un confronto con le Unitre di altre città e con altre associazioni.

Le donne appaiono più disponibili a sperimentare nuovi stili di vita che l’età avanzata suggerisce. Sono più aperte alle novità, partecipano maggiormente alla vita dell’associazione, realizzano manufatti a scopo sociale, sono curiose di argomenti di studio.

Gli uomini, salvo i pochi che si impegnano costantemente nell'associazione, si mostrano meno interessati alla vita associativa, sono meno curiosi e meno attenti alla salute sia fisica che psichica. I loro interventi sono caratterizzati più da un senso del dovere che del piacere, preferendo hobby isolati.

Della loro scarsa partecipazione l’associazione risente. Come risente della scarsa adesione di tanti cittadini di cultura medio-alta, professionisti che, una volta in pensione, fanno del loro status socio-culturale un fattore di isolamento piuttosto che di partecipazione.

L' intento è quello di offrire un riferimento concreto su come voler bene al proprio paese: non serve blaterare in maniera solitaria, agli angoli di strada o in internet, scambiando la realtà virtuale con quella reale.

C’è bisogno invece di interventi concreti sul territorio dando vita ad una comunità, che non è un insieme di individui isolati, ma una rete di persone che hanno obiettivi comuni e interagiscono, polemizzano anche, ma non si fanno guerra per eliminarsi. Di qui il concetto di rete come filo conduttore dei corsi di quest’anno.

Spero inoltre che la nostra associazione riesca a testimoniare la volontà di operare in maniera serena, con attenzione al fare più che al dire, evitando che la litigiosità comprometta il conseguimento di migliori risultati. Ne consegue l'invito ad essere testimoni di sobrietà, nel parlare come nell’agire.

La speranza è che almeno i nostri nipoti possano vivere in un paese dove si operi con legalità, con rispetto e si realizzino scuole, servizi efficienti e strade pulite.

“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”.

                                                                                                                       A cura dell’Unitre di Margherita di Savoia